Volte e correnti

Artista: Alessia Copadaglio
Codice Prodotto: vec22ac
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1 Sommario (17 composizioni) (?)  
2 Corrente spezzata detta la rosa (Audio demo) (?) Play
3 Volta detta la liona (Audio demo) (?) Play

Descrizione

Volte e correnti

ALESSIA CAPODAGLIO

Martino Pesenti (1595 - 1647)

VOLTE E CORRENTI 

Per Clavicembalo

  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 36 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8899225729
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8899225728
  • Peso articolo ‏ : ‎ 150 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 21.01 x 0.23 x 29.69 cm

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NOTA DEL TRASCRITTORE
Il compositore e clavicembalista Martino Pesenti (Venezia, 1595 c. – Ivi,
1647), allievo di G.B. Grillo e probabilmente di C. Monteverdi, benché cieco a
nativitate, fu un celebrato artista del suo tempo, il cui servizio era conteso dai patrizi
veneziani, dagli ambasciatori esteri e dal mecenate Arciduca Leopoldo d’Austria.
Dal 1621 al 1634 potè esercitarsi sul cembalo enarmonico, o archicembalo,
costruito da Vito Trasuntino, per il quale compose numerose danze sia cromatiche
(cioè con i diesis) che enarmoniche (con i bemolli), nel singolare tentativo di
rigenerare lo spirito dell’antica musica greca.
Quando nel 1641 aveva ripreso il suo progetto con un secondo archicembalo,
ideato da Joseffo Zarlino, ma risalente ad anni precedenti, una paralisi gl’impedì di
dar corso ad ogni attività.
Sebbene inibito dalla cecità, come numero di pubblicazioni fu secondo solo al
monaco Carlo Milanuzzi. Per la composizione musicale ideò una tavola che
appendeva al muro, scolpita con un rigo in forma di bassorilievo, dove disponeva le
figure musicali di cera da lui stesso formate, pronte per il copista.
Pubblicò almeno dieci libri di musiche vocali profane e cinque di musiche
strumentali, le quali “sono dal Mondo avidamente desiderate”, come riporta la
presentazione dello stampatore A. Vincenzi.
Si specializzò nella composizione di Volte, danze assai diffuse in tutta
Europa, dal movimento tranquillo e caratterizzate da saltelli a piedi uniti e giri con
sollevamento della dama, e di rapide Correnti, definite come una pantomima del
corteggiamento, che si distinguevano per l’iniziale anacrusi seguita dal
prolungamento del tempo forte.
La sua ricerca lo portò ad elaborare uno stile assai personale attraverso forme
miniaturistiche e virtuosistiche, caratterizzate da un istinto descrittivo, quasi
impressionistico ante litteram, reso evidente in certe Correnti come la Orrata, dove
descrive il pesce che guizza tra le mani che lo rincorrono, o la Rondinella che disegna
cerchi e semina stridi in cielo, e altre ancora nate dal suo pensiero poetico. Inoltre si
addentrò per primo nello specialissimo stile spezzato, o brisé, ripreso dalla musica
liutistica francese, la cui “spezzatura” precorre il gusto jazzistico.
Una sua avvertenza “Alli Signori Sonatori” quale prefazione nella ristampa
del Primo Libro delle Correnti alla Francese (1635) dimostra il proprio lucido
itinerario armonico:
“Non vi apparerà meraviglia ritrovare in alcune di queste mie Correnti,
None, Settime, Tritoni, Semiquinte e simili disonanze, poi che non accompagnandole
con le parti di mezzo, rendono vaghezza, e affetto contrario alla natura loro. Et
vivete felici. “
Alessia Capodaglio

 

 

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