Linguaggi comparati

Artista: Leonardo Calì
Codice Prodotto: LING.COMP21LC
Disponibilità:Disponibile

Descrizione

Linguaggi comparati

LEONARDO CALI'

LINGUAGGI COMPARATI - Poesia Musica

Dimensioni libro: 15.24 x 1.3 x 22.86 cm

Copertina flessibile - 203 pagine

ISBN: 978-8899225513

- Libro didattico per cattedre di storia della musica.

FINALMENTE

un libro guida per apprezzare i veri contenuti e significati di una pagina d’arte (poesia,musica).
 La parola poetica rivela tutta la sua musicalità (colori, accenti, tempi,….).
 La musica manifesta la sua organizzazione discorsiva e ne esplicita i valori estetici attraverso semplici linee sussidiarie.

PRESENTAZIONE A CURA DEL PROF. MAURO ASSORGIA:

In questo volume il principale obiettivo risiede nell’inquadrare e nel delineare una
metodologia educativa rivolta alla “lettura” di quelle proprietà sintattiche, prima ancora
che estetiche, che rappresentano gli elementi generativi di ogni composizione musicale
basata su testo. La classica dicotomia significato-significante nel rapporto poesia e musica ci
offre un preciso orientamento psicopedagogico, evidenziando come la “semplicità” del
significato sia poco utile in termini di “crescita mentale” rispetto alla “complessità” del
significante che ci permette di sviluppare, al contrario, attività di pensiero decisamente più
formative. Non è certo un caso, infatti, come sottolineato dall’autore in molti suoi
precedenti lavori (tra i tanti: Verso una musica educativa 1984, Pre-lettura attraverso l’ascolto
1992, Leggere un’opera d’arte 2019), che anche nella musica strumentale si assista in sede
didattica, purtroppo e troppo spesso, più alla preoccupazione di trovare o creare un
collegamento descrittivo/affettivo (significato) invece di rivolgersi all’oggetto sonoro in sé
e alla sua più profonda realtà percettiva (significante) senza il bisogno, quindi, di rincorrere
pretestuosi e superficiali riferimenti extramusicali.

Nel secondo capitolo del libro (Il volto bifronte dei linguaggi) si affronta questa doppia
condizione costitutiva del linguaggio verbale tra contenuto (significato) e forma
(significante). In quest’ottica, appunto, l’autore si sofferma sull’analisi sintattica del
famosissimo verso leopardiano Sempre caro mi fu quest’ermo colle per rendere evidente come
la sua potenzialità e qualità prosodica vada ben oltre il puro messaggio semanticolessicale; così avviene negli innumerevoli componimenti poetici in cui i medesimi e
ridondanti contenuti (amorosi, esistenziali, spirituali) trovano una ragione d’essere
(estetica) solo nelle peculiarità formali che ogni singola poesia riesce a costruire intorno ad
essi. La stessa problematica, d’altronde, la possiamo ritrovare nella “Musica a
programma” dove la lettura, ad esempio, della Pastorale di Beethoven o de Le Quattro
Stagioni di Vivaldi non dovrebbe indirizzarsi, soprattutto a scuola, nella presa d’atto d’una
banale “imitazione” sonora di eventi naturali (o narrativi, vedi “Poemi sinfonici”), ma
piuttosto nella ricerca di quelle relazioni dinamiche di analogia-differenza/tensione-distensione
che caratterizzano il vero “senso” di ogni discorso musicale.

Nell’ultimo capitolo (VII) vedremo da vicino (grazie al fondamentale sussidio
grafico) come Verdi, attraverso il forte e fisiologico significante musicale (Le strofe musicali),
vada ad interagire nell’Aria “Sul fil d’un soffio etesio” (Falstaff) proprio con quelle dimensioni
sonoro-espressive contenute nei versi di Boito (funzioni sintattiche, accenti, ritmi metrici, timbri
fonetici, ecc. – VI capitolo, Le strofe poetiche), arrivando, così scrive l’autore, ad una felice
simbiosi tra i due piani linguistici di certo poco consueta nella tradizione operistica. Ecco
perché, all’interno di una finalità formativa degna di questo nome, ogni apprendimento,
pur nelle sue diverse attività disciplinari, dovrebbe, comunque, convergere
sull’importanza di una conoscenza delle strutture e non dei contenuti, aiutando gli studenti
ad acquisire consapevolezza “sul campo” dei processi significanti; tutto ciò nel rispetto, in
questo modo, della parabola psicologico-evolutiva piagetiana dal concreto al formale: una
scuola, in sintesi, del “come” e non del “cosa”.
mauro assorgia

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